L’Autoregolazione: cos’è e come agisce su di noi

L’autoregolazione…e le vacanze

L’autoregolazione, a scuola come nella vita, permette di orientare il nostro pensiero, comportamento e persino i nostri stati emotivi.

Proviamo a pensare all’ultima volta che abbiamo organizzato un week end o un viaggio di più giorni. Innanzitutto, siamo partiti dal nostro bisogno di “staccare”, il desiderio di raggiungere un luogo che amiamo, ecc.

In altre parole, ciò che ci spinge ad attivarci è una forte motivazione legata ad emozioni positive.

In effetti questa molla potente ci permette di attivare le nostre risorse mentali necessarie per:

  • considerare e tenere a mente tutte le variabili in gioco (budget di spesa massima, orari di partenza e arrivo, numero di viaggiatori, caratteristiche dell’alloggio, ecc.);
  • confrontarle con le varie opzioni di viaggio che incontriamo;
  • valutare i vantaggi e i costi per ciascuna possibilità;
  • scegliere il viaggio;
  • pianificare la serie di azioni necessarie alla prenotazione e organizzazione della partenza.

Processo di problem solving: cosa comporta?

In altre parole, attiviamo un vero e proprio processo di problem solving, che, a sua volta, presuppone tre importantissime funzioni cognitive:

  • la capacità di tenere a mente e manipolare tutte le informazioni che ci servono per raggiungere il mio obiettivo (memoria di lavoro);
  • la flessibilità necessaria per considerare aspetti diversi della stessa situazione o cambiare punto di vista nell’analizzarla, monitorando l’intero procedimento;
  • il controllo attentivo, emotivo e comportamentale che ci permette di focalizzare l’attenzione solo sulle informazioni utili e di inibire pensieri fuorvianti, stimoli distraenti, comportamenti non appropriati al raggiungimento del nostro scopo. 
  • Il controllo agisce anche a livello emotivo: se, ad esempio, un imprevisto ci fa ritardare la partenza, dobbiamo saper superare la rabbia dovuta alla frustrazione per concentrarci e risolvere il problema.

L’autoregolazione e l’apprendimento scolastico

Secondo il gruppo di ricerca di MiyaKe, memoria di lavoro, flessibilità cognitiva e controllo inibitorio sono le funzioni esecutive di base, che permettono di autoregolare il nostro pensiero e comportamento in vista di un obiettivo che vogliamo raggiungere.

I compiti di apprendimento che i nostri ragazzi devono affrontare quotidianamente richiedono l’attivazione delle funzioni esecutive in modo trasversale a tutte le discipline.

Ad ogni studente si chiede, infatti, di organizzare il proprio spazio, materiale e tempo di lavoro, pianificare in più step un compito complesso (come la produzione di un testo, la soluzione di un esercizio matematico,…), monitorare il procedimento di esecuzione di un compito sia in itinere che alla fine, per autocorreggersi.

L’autoregolazione: nella vita e nella scuola

Ogni alunno/a deve gestire la propria memoria di lavoro per tenere a mente tutte le informazioni e le indicazioni necessarie per affrontare un lavoro, deve inibire continuamente stimoli e pensieri distraenti, mantenendo la concentrazione sul compito e controllando il proprio corpo e le proprie eventuali frustrazioni, per superarle in caso di errore.

In altre parole, a scuola come nella vita di tutti i giorni, l’autoregolazione permette di orientare il nostro pensiero, il nostro comportamento e persino i nostri stati emotivi in vista del nostro goal.

Tutti sperimentiamo però come in condizioni di stanchezza o di stress emotivo queste nostre capacità esecutive falliscano.

Teniamone conto allora quando pensiamo a tutti gli studenti/esse che incontrano difficoltà nell’utilizzare le proprie abilità esecutive, come avviene in caso di DSA, ADHD e nei vari disturbi del neurosviluppo e ricordiamoci che la motivazione ed un ambiente emotivamente accogliente sono una molla indispensabile per attivare questi processi!