Warm Cognition: apprendere con il sorriso

L’influenza delle emozioni nel processo cognitivo

I più recenti sviluppi delle scienze cognitive (mi riferisco alle ricerche della dott.ssa D. Lucangeli e dei suoi collaboratori dell’Università di Padova) hanno evidenziato come, nel cervello di chi apprende, ogni esperienza di apprendimento è fortemente connessa allo stato emotivo vissuto durante tale esperienza, al punto che, se ricordo una specifica conoscenza o abilità, si riattiva anche l’emozione ad essa associata.

Ne consegue che, se la mia esperienza è connotata da vissuti di ansia e paura dei rimproveri o di rabbia per la frustrazione di non riuscire, cioè da emozioni dolorose, la mia mente tenderà ad impedirmi di riviverle attivando comportamenti di fuga ed evitamento come meccanismo di difesa.

Si crea così un corto circuito tra la richiesta di ricordare e il meccanismo difensivo di evitamento del dolore.

Quando invece il contesto in cui imparo è accogliente, motivante, focalizzato all’incoraggiamento, affettivamente “caldo”, allora la mia mente assocerà emozioni positive di benessere ai contenuti che sto imparando e, tutte le volte che li richiamerò alla memoria, rivivrò quelle stesse sensazioni piacevoli – warm cognition. Siccome il nostro cervello tende a farci ripetere le esperienze gratificanti, l’apprendimento “caldo” sarà facilitato.

Dal punto di vista educativo le conseguenze sono stringenti

La scelta tra uno stile di insegnamento giudicante e colpevolizzante piuttosto che tra un insegnamento “con il sorriso” è decisivo non solo per il benessere e l’autostima dello studente, ma per l’efficacia del processo stesso di apprendimento!

La dott.ssa Daniela Lucangeli, ordinario di Psicologia all’università di Padova e membro dell’Accademia internazionale delle scienze, specializzata nello studio dei processi di apprendimento e nello sviluppo cognitivo ha illustrato questa nuova teoria e le sue ricadute sull’alleanza educativa:

“Che tipo di atteggiamento sceglie l’educatore? Se si allea con l’errore o con il compito contro il bambino è un insegnante giudice che giudica appunta l’alunno che non è stato capace di affrontarlo correttamente; se invece si allea con il bambino contro l’errore, il suo ruolo diventa quello di chi aiuta lo studente, diventa suo alleato”.

Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2017/10/warm-cognition-didattica/